Molto importante questo documento per avere chiara la differenza fra la logica intuizionista e la Logica Proposizionale classica.
Questa logica intuizionista non si preoccupa del noumeno platonico, ma solo di una prova reale.
Introduzione:
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wikipedia
9 11 Scopi di intuizionista (3)
- Semantica dell’evidenza → costruzione della prova
- Semantica della conoscenza diretta = conoscenza diretta
- Semantica della calcolabilità = programma, algoritmo della soluzione
9.1 Invenzione o scoperta
La semantica intuizionista vede la matematica come una creazione (e questa cosa interessa molto all’informatico perché è una prova., mentre la semantica classica vede la matematica come una scoperta
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Caratteristica principale della logica intuizionista
Esempio il paradosso di Banach-tarksi non è calcolabile (nessuno ha duplicato una sfera doro diciamo :) )
Seziono la sfera in 3 parti e faccio movimenti rigidi (non deformo, posso rotare, trasportare) e dimostro che da questi movimenti rigidi ottengo due sfere con lo stesso volume e con gli stessi punti.
9.1.1 Evidenza indiretta e diretta
Nelle due logiche il significato di esistenza è differente.
- Classica: l’esistenza, ma non so esattamente che numero sia
- Intuizionista: l’elemento che soddisfa, riesco proprio a trovare l’elemento tale che mi soddisfi le mie proprietà .
NOTA: il fatto che esista una prova intuizionista mi permette di avere un algoritmo per tirare fuori un elemento che me lo soddisfi, mentre dalla prova classica no.
9.1.2 Effetti dimostrazione per assurdo
Questo metodo di dimostrazione non è stato ben accettato nell’epoca in cui è stato creato perché non permetteva il buon calcolo:
- No calcolo
- Molto utile per dimostrare teoremi che non si potevano dimostrare in modo intuizionistico
- Molto veloce perché rende le dimensioni delle prove minori (ma perché fa meno lavoro!)
9.2 Enunciati e semantiche della logica intuizionista
- Algoritmo l’evidenza diretta è necessaria per la determinazione del valore di veritÃ
- Il valore di verità è potenzialmente determinabile (ossia può diventare fissata dopo un pò di tempo), ci deve essere una algoritmo o che non esista.
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Enunciato ed esempi
Analizzando la prima proposizione, per la logica classica dovrei avere un valore di verità fissato, invece sono in un mondo indeterminato.
Per i numeri, l’algoritmo non riuscirebbe mai a finire a comparare due numeri periodici e non riuscirebbe a dare un risultato in tempo finito.
Mentre l’ultimo esempio è stato dimostrato in Logica meta-linguistica
Da questi si posso ricavare due semantiche:
9.2.1 Semantica di Kripke
La caratteristica principale di questa semantica è che le proposizioni possono avere un range da [0,1].
E che queste denotazioni possono evolvere da 0 a 1 col tempo. Bisogna quindi avere una funzione semantica che possa trattenere il tempo.
0 è ignoto 1 è vero e questi valori evolvono.
Questi valori sono dei valori di conoscenza ma non verità , e non algoritmico!
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Enunciato
9.2.2 Altro
Si tratterà anche della semantica di Brouwer-Heyting-Kolmogorov subito dopo
9.3 Semantica di Brouwer-Heyting-Kolmogorov
9.3.1 Introduzione
Data una formula F, la sua denotazione è l’insieme delle prove esplicite (algoritmi) che risolvono quella formula.
Questa semantica è molto utile per l’informatico perché le formule sono descrizioni di problemi e l’altro soluzione.
osservazioni:
Questa semantica è molto utile per comporre delle soluzioni (grazie ai connettivi). L’insieme vuoto è l’inesistenza di soluzioni algoritmiche (che potrebbe essere non più vuoto in futuro).
Qui ha senso introdurre il concetto di dedicibilità ovvero la possibilità di costruire un algoritmo che me lo risolva.
9.3.2 Enunciato e definizione semantica
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Enunciato
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Definizione semantica
9.3.3 Nota sul VOID:
con void in c starei restituendo la stellina (valore vero), ovvero sto restituendo sempre una sequenza giusta (eliminazione del top è inutile quindi non ci faccio caso).
9.3.4 EM e RAA in semantica intuizionista
Queste dimostrazioni valide in logica classica non hanno più senso in questo caso
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Esempio
9.3.5 Correttezza e completezza
Potrebbe essere un buon esempio confrontare la correttezza e completezza intuizionistica con quella classica.
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Completezza forte e debole
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Abbozzo di ragionamento per queste completezza
Un algoritmo in un tempo finito non può analizzare un input infinito, quindi non potrebbe dimostrarlo un algoritmo. Esiste però una dimostrazione classica.
9.3.6 Conclusioni
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Questa semantica si può evolvere nel tempo (trovando nuovi algoritmi che mi risolvano il problema)
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Si ha una completezza debole per logiche senza RAA
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Se ho una prova intuizionista riesco a costruire un algoritmo che mi risolvi un problema
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EM non ha molto senso qua, se fosse una tautologia sarebbe un risultato molto forte
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9.3.7 La negazione
Le formule negate non hanno informazione al loro interno.
Partiamo dalla regola del not, ovvero per dimostrare nonF devo dimostrare che F implica l’assurdo.
Ovvero devo dire che ci sia una funzione che parta da F e che arrivi a nulla.
Le soluzioni possibili sono solamente vuoto e singoletto di vuoto (in altri termini possiamo dire che abbiamo 0 e 1). chiaramente queste funzioni non sono affatto utili per cui non esiste un algoritmo che mi da cose utili.
Negare due volte è equivalente a distruggere una informazione (devi fare una tabellina con la regola per vedere che c’è questo)
notF | Stato di F | notnotF |
---|---|---|
singoletto vuoto | Uguale a Vuoto | vuoto |
vuoto | Diverso da vuoto | singoletto vuoto |
perché nonF mi può dare solamente due output, mi ha distrutto tutto l’algoritmo iniziale!
Dimostrare che non esiste significa dire che non esiste informazione.
Prova a dimostrare queste:
$$ \neg(F_1 \vee F_2) \Vdash \neg F_1 \wedge \neg F_2 $$Mentre per quello sopra invertito (invertendo or e and di sopra) non è intuizionista, perché l’output ha più informazioni per qualche motivo strano.
9.4 Teorema di compattezza
Questo teorema è una conseguenza molto utile della proprietà di completezza, come in slide:
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Enunciato e dimostrazione del teorema
Questo teorema è molto forte, perché se ho un insieme infinito di filtri, vuol dire che ho bisogno solamente di limiti finiti. E il fatto che l’infinito si possa ridurre al finito è un fatto sorprendente.
9.4.1 Conseguenze della compattezza (4)
La cosa che era sorpredente della compattezza in questi casi è la possibilità di ritrovare in un caso infinito un caso finito da cui è possibile poter ricavare la cosa voluta!.
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Conseguenze
9.4.2 Fallimento della compattezza per logiche complesse (3)
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9.4.2 Fallimento della compattezza per logiche complesse (3)
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